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Sulla mia vita

ISBN 978-88-8238-128-8 / Pagine 64 / Anno 2019

La disabilità “limiti reali o etica culturalmente retriva e codina”?
Questa è la questione fondante del libro. Ed è attraverso il racconto di avvenimenti reali, e di vita vissuta che si cerca di dipanare il filo di tutta la vicenda che concerne la vita dell’autore. Certamente la disabilità acclara e rende evidente nonché chiaro agli occhi di tutti “inabilità e fragilità” proprie del soggetto disabile. Inabilità e fragilità che dovrebbero contrassegnare lo status e la vita di tutti gli uomini. Eppure talvolta non è così; difatti nella società si tende a individualizzare e a fare del disabile un esempio di difformità in assoluto. In assoluto, perché del disabile si evidenziano solo le fragilità, che culminano nello stereotipo culturale del più “debole”. In questo libro si cerca di narrare come ciò sia superficiale e privo di fondamento. Ovviamente, il disabile ha un vissuto più “profondo” e impervio rispetto a quello che di solito volgarmente si definisce “normodotato”. Un percorso di accettazione e di comprensione di se stesso, che conferisce alla vita una maggiore galeropia ed acutezza visiva, che oltrepassa quei limiti apparentemente insormontabili. Ma il disabile come tutti ha una vita che va oltre i più insuperabili limiti. Il disabile vive e convive con gli amici e gli amori. E se fosse solamente un maledetto preconcetto o un pregiudizio retrivo la disabilità? Ovvero in altri termini, il problema è forse l’etica del mondo in cui per dirla heideggerianamente siamo “gettati”? Una cosa è certa Amor omnia vincit, ovvero l’amore vince su tutto, anche sulle più ardue e fosche vie della vita.
€ 10,00
Francesco Grossi, ventisette anni, dottore in filosofia contemporanea, laureato presso l’ateneo di Messina. S’è sempre impegnato nei temi del sociale soprattutto quelli che concernono la disabilità.
Ha da sempre coltivato il sogno della scrittura.

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